Il restauro del Duomo di Prato: un bilancio a trent’anni di distanza

(di Riccardo Dalla Negra)

Un restauro interviene contro i danni che il tempo o l’uomo hanno prodotto sulla materia di cui è costituito un monumento, vale a dire una testimonianza cui l’attuale presente storico assegna un valore. Poco importa se anche altri presenti storici abbiano assegnato o meno un analogo valore alla preesistenza (questo potrebbe non essere mai accaduto), l’importante è che il riconoscimento avvenga nelle nostre coscienze. Il restauro, per dirla con Cesare Brandi, è appunto il momento metodologico del riconoscimento di tali valori; nel passato ciò è sempre avvenuto, magari inconsapevolmente, anche quando gli esiti di quei restauri possono apparirci contraddittori e, comunque, superati.