Pittori, vittime del Sacco

(di Claudio Cerretelli)

Dagli anni Settanta del Quattrocento, mentre si protrae una stagione particolarmente felice per la scultura a Prato, con la presenza di artisti di primaria importanza (Mino da Fiesole, Antonio Rossellino, Benedetto da Maiano, Andrea della Robbia, solo per citare i più noti), la pittura pratese – conclusa la fase lippesca dopo il trasferimento di Filippo e della sua bottega a Spoleto – vive un periodo di minor fortuna, e mancano commissioni sufficienti ad attrarre personalità di un certo rilievo.